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Content Distribution. Perché scrivere se nessuno ti legge?

Scritto da Paola Sereno | 16-ago-2019 13.37.00

Hai sposato la causa del content marketing, ti sei organizzato per scrivere e pubblicare regolarmente contenuti interessanti sul tuo sito e sui tuoi canali social, ti impegni con cura e dedizione.

Ma nessuno ti legge.

Inutile dire che è uno spreco di tempo, di risorse (chi scrive, chi coordina, chi controlla), ed è anche piuttosto frustrante. E pressoché inutile. Quindi non dimenticare: Content is king, but distribution is queen.

Il content marketing ha rivelato nel tempo la sua indubbia utilità per farsi conoscere da una platea più ampia di persone, incrementare la brand awareness, costruire una base fedele di followers e incoraggiare chi ti legge online a cliccare, agire e infine diventare cliente.

Il problema, però, è che non sei il solo ad aver scoperto questo segreto.

Online c’è una massa enorme di contenuti, che aumentano sempre di più. Un vero e proprio “content shock”. Basta pensare che ogni giorno vengono postati più di 4.5 milioni di post su blog come quello che stai leggendo ora (fonte: techjury).

L’unico modo per fare sì che i contenuti che anche tu riversi sul web non si perdano nella massa è creare una content distribution strategy che ti consenta di mettere a frutto quello che scrivi.
Quindi, il tuo mantra d’ora in poi sarà: scrivere, pubblicare, condividere e promuovere.
E tutte le 4 fasi hanno la stessa importanza.

Vediamo nel dettaglio come creare la strategia, partendo dalle basi.

1. Che cos’è la distribuzione dei contenuti?

La content distribution è il processo di promuovere e condividere contenuti attraverso diversi canali per raggiungere un pubblico più ampio. La distribuzione di contenuti è una parte importante del content marketing e può aiutare a generare traffico, aumentare la visibilità del marchio e aumentare la conversione dei clienti potenziali.

Ci sono diverse strategie e tecniche per la distribuzione di contenuti, come la creazione di contenuti ottimizzati per i motori di ricerca, la promozione sui social media e la collaborazione con influencer o siti web di terze parti.

L’obiettivo della distribuzione è far arrivare i contenuti alla tua audience e consentirne il consumo attraverso diversi canali e formati. Questo ci porta alla seconda domanda.

2. Quali sono i canali della content distribution?

Ovvero, quali sono i luoghi dove posso distribuire e promuovere i miei contenuti?
I canali a disposizione di un digital marketer si dividono in tre tipologie: owned, earned and paid.

  • I canali owned, ovvero proprietari, sono i tuoi, quelli su cui hai il controllo: il tuo sito web, il caro vecchio blog aziendale, i tuoi social network (anche se qui devi fare i conti con i crudeli algoritmi che regolano il feed), la newsletter che mandi ai tuoi contatti.
  • I canali earned sono legati al fatto che qualcuno condivida i tuoi post, oppure che parli di te su forum o con recensioni online.
  • I canali Paid, ovviamente, sono i canali media a pagamento, quando cacci i soldi: dalla classica campagna pay per click ad un’attività con influencer retribuiti.

3. Come si costruisce una strategia di content distribution

Alcuni marketer sostengono che dovresti impiegare il 20% del tuo tempo a creare il contenuto e l’80% a promuoverlo. Cosa ne pensi?

Se ti sembra eccessivo, torna al punto 1: i contenuti che scrivi sono inutili se non arrivano sotto l’occhio delle persone giuste. Quindi, meglio pensarci prima e creare, insieme alla tua strategia di content marketing, una content distribution strategy. Ti aiuterà a organizzare meglio il lavoro con il tuo team, ad essere allineati sugli obiettivi e sui metodi di misurazione dei risultati.

Ecco come procedere:

A. Fai delle ricerche sul tuo target

Cerca di capire a chi stai parlando e quali sono le loro abitudini di consumo. Se stai già seguendo le regole d’oro dell'inbound marketing, hai già definito le tue buyer personas: usale.

Altrimenti leggi questo post "Le buyer personas sono le nostre anime gemelle. Come trovare la tua?"

B. Analizza i tuoi contenuti attuali

Quali argomenti hai già trattato e quali no? Come stanno performando? cosa sembra interessare di più ai lettori (e ovviamente è in linea con la tua offerta e il tuo target)? Cosa manca?

C. Scegli i canali di distribuzione

Se conosci le abitudini delle tue buyer personas, ti sarà più semplice definire i canali da privilegiare: i tuoi clienti sono su LinkedIn o su Facebook? Ottimizza per primi i canali proprietari, su cui hai il controllo senza spendere, e poi pensa attentamente dove investire il budget per i canali a pagamento.

D. Scegli il tipo di contenuti

Articoli testuali o video? Infografiche o interviste? È importante capire quale tipo di contenuti vorresti produrre, e quanto ti costa farlo, a livello di risorse interne ed esterne.

E. Stabilisci i tuoi obiettivi

Traffico, engagement, lead: analizza le performance dei tuoi contenuti attuali e stabilisci KPI precisi per monitorare l’andamento della tua content strategy.

F. Crea un piano editoriale

Un calendario editoriale condiviso (e rispettato), ti aiuta a mantenere organizzata l’attività nel medio-lungo termine. Includi anche i canali attraverso cui intendi distribuire i contenuti all’interno del piano.

Per approfondire di più su come creare un piano editoriale dei contenuti, leggi il nostro articolo “Come fare un piano editoriale per il blog (con template scaricabile)”.

G. Crea il contenuto!

È venuto il momento di mettersi a scrivere.

Se hai bisogno di qualche dritta utile, leggi il nostro post “Come creare un distillato di contenuti di valore”.

H. Distribuisci e promuovi

Ora il tuo content è pronto per conquistare il mondo! Ricordati che ogni canale ha le sue regole e potrebbe essere un buon investimento dedicare un po’ di tempo ad adattare il tuo contenuto al mezzo, ad esempio per quanto riguarda i post sui vari social media.

I. Misura e analizza i risultati

Torna al punto E. Stabilisci i tuoi obiettivi e monitora l’andamento delle performance per capire cosa funziona e cosa no. Non dimenticare che spesso i risultati si vedono sulla lunga durata e i blog posts possono continuare a generare traffico anche mesi (o anni) dopo la pubblicazione.

Sei pronto? Ti sembra tutto immensamente complicato?

Per fortuna, ci sono dei tools pronti ad intervenire in tuo favore per aiutarti a gestire la tua strategia di content creation e distribution.

Uno di questi è HubSpot, un software di marketing all-in-one che ti consente di gestire dal sito web alle e-mail, fino ai post sui social media, offrendoti un’unica piattaforma integrata e strumenti di analytics avanzati. Dalla piattaforma puoi programmare, postare e analizzare i contenuti sui social media, nonché gestire l’invio delle newsletter e la creazione e pubblicazione dei blog post. Quando vuoi analizzare i risultati delle varie attività, lo puoi fare velocemente.

Fonte: https://blog.hubspot.com/marketing/content-distribution