Nel mondo del marketing e della comunicazione visiva farsi riconoscere con un solo colpo d’occhio è un vantaggio per il quale le aziende in tutto il mondo fanno sforzi economici e di energie enormi. Ma una buona immagine coordinata non vuol dire solo avere un logo che permette al tuo target di riconoscere il tuo brand in un solo secondo, vuol dire avere un logo (e non solo quello) che trasmette determinate emozioni al tuo target e rafforza la brand identity della tua azienda.
Ma quindi esiste un logo perfetto? Un logo perfetto in assoluto non esiste, come non esiste un’intera immagine coordinata fatta di grafiche, colori, scelta del font e dei pattern. Esiste però l’immagine coordinata e il logo perfetto per il tuo brand. Scopriamo insieme un esempio di logo davvero azzeccato e che funziona alla perfezione.
Come ti dicevamo, il logo perfetto in assoluto non esiste ma esiste il logo perfetto per ciascuna azienda. Prendiamo ad esempio il caso di Amazon. L’azienda di Bezos che in pochi anni lo ha catapultato tra le persone più ricche del mondo, ha come logo quello che definiremo un semplice logotipo con una piccola componente grafica, che è la freccia.
Un’azienda come Amazon aveva bisogno di un logo che esprimesse semplicità dal momento che è un servizio con un target totalmente trasversale e che mira a una diffusione capillare di prodotti dalla varietà praticamente infinita, da lavatrici a snack giapponesi. Dunque la scelta migliore per coprire un numero maggiore di utenti, con una varietà elevatissima di prodotti è stata quella di mantenere la semplicità assoluta.
Tuttavia dietro questa semplicità apparente si nasconde una punta di genialità. Nel logo di Amazon si nasconde quello che potremo definire come un easter egg grafico, cioè un elemento che deve essere scoperto dagli utenti senza suggerimenti da parte del brand stesso. La piccola freccia arancione unisce le lettere A e Z, un chiaro segno che, una volta scoperto, comunica un messaggio del tipo qui abbiamo tutto, dalla A alla Z.
A quanto pare però ad Amazon piace fare le cose in grande. A uno sguardo più attento ci si accorge che lo stesso elemento grafico nasconde un secondo easter egg. La stessa freccia che unisce la A alla Z in realtà rappresenta un piccolo sorriso, simbolo di soddisfazione del cliente o comunque un segno sicuramente positivo in termini di comunicazione visiva. Questa strategia è stata messa in atto per aggiungere un tono decisamente smart all’immagine coordinata e alla brand identity di Amazon.
Spesso la storia del naming legata ad aziende gigantesche può lasciare delusi, questo avviene per un semplice motivo. Ci si aspetta da giganti come Amazon o Google motivazioni epiche ma in realtà il naming è qualcosa che avviene in una fase in cui l’azienda praticamente ancora non esiste. Bisogna quindi immaginare un insospettabile Bezos nel suo primo ufficio, che sfoglia il vocabolario alla ricerca semplicemente di una parola che inizia per A per essere sicuro di essere sempre primo negli elenchi e indicizzazioni. Una volta trovata la parola Amazon, ne è semplicemente stato attirato e ha scelto quella. Tutto qui. Ovviamente con il tempo un cambio di naming è praticamente impossibile, tuttavia anche se non c’è una motivazione o una storia epica dietro questo naming c’è da dire che sicuramente funziona.
Come abbiamo visto un logo perfetto per un brand è un logo che esprime tutto ciò che ha da dire l’azienda al proprio target. Il logo perfetto ha una storia, ha messaggi nascosti e lascia che il pubblico giochi a scoprirli. Ha elementi grafici e tipografici semplici e soprattutto funziona con coerenza rispetto all’immagine coordinata e alle varie strategie di comunicazione visiva adottate nel tempo.
Se vuoi creare il logo perfetto tieni sempre in considerazione il lavoro dei giganti nel settore, di quelli che ce l’hanno fatta e che funzionano perfettamente. Ricorda però che il tuo brand è unico e quello che funziona per un gigante come Amazon potrebbe non fare assolutamente al caso tuo.
Sii originale, coerente, creativo e non avere paura di osare.